Base scout :
"Riccardo Pagnini"
Alpe di Cavarzano
(mt. 1008 s.l.m.) Vernio - Prato (PO)
Brevi itinerari per uscite di squadriglia a partire dal paese di Cavarzano
(km. 6 dalla base scout)
(Per i riferimenti delle località occorre munirsi della carta “Cavarzano – colori d’appennino”).
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La Torre di Cavarzano:
La torre di Cavarzano è posta in cima al monte chiamato appunto “la Torre”. In questo luogo si trovano i ruderi di un antico fortilizio risalente al medioevo. Per raggiungerla il percorso inizia al Camposanto. Oltrepassata l’entrata si costeggia il muro di cinta finchè ci appare un sentiero che sale. Tenendoci a sinistra, percorsi trenta metri circa, il viottolo prosegue, ma per raggiungere la torre è necessario arrampicarsi per una decina di metri fino alla sommità del colle, da dove potremo ammirare i ruderi, ma anche una splendida visuale di Cavarzano dominata dalla sua chiesa.
2. Cavarzano – Mulino di Gofinaia:
Il punto di partenza dell’itinerario è l’incrocio vicino al “Poggiolino”.
Dal crocicchio scendiamo per la strada a sinistra che arriva al
campo sportivo, ma subito si svolta nuovamente a sinistra.
La strada scende per pochi metri e, quando si sta per giungere nei
campi di “Cisnandeta” si prende una ripida mulattiera sulla destra.
Quando si cominci a costeggiare la pineta si trova un sentiero
ancora sulla destra che la attraversa per poi sbucare al campo sportivo.
Nel nostro caso dobbiamo proseguire sulla strada maestra,
oltrepassare un piccolo corso d’acqua ed addentrarci nei castagneti
del “Pian di Gofinaia”.
Proseguendo si oltrepassa questo luogo pianeggiante e la strada torna bruscamente a scendere. Si incontra qui un bivio, si svolta a
destra e si giunge sulla riva di un piccolo corso d’acqua, lo si oltrepassa e ci si addentra in una erbosa radura al centro della quale si
possono ancora scorgere le rovine del mulino che un tempo vi sorgeva.
3. Gagnaia – Peraldaccio:
Appena passata la prima piazza di “Gagnaia”, sulla destra, si trova un sentiero che conduce al “Peraldaccio”. Su questa antica via che univa i due borghi si possono ancora notare i muri di sostegno costruiti a secco, il percorso procede spedito senza diramazioni lungo la costa della montagna fino a giungere al “Mulino di Donato” dove oltrepassa il torrente Carigiola con un caratteristico ponticello. Da qui il sentiero si allarga e porta nel centro abitato del “Peraldaccio”.
4. Tavoletta – Centrale:
Dal Tabernacolo della “Tavoletta” si imbocca il sentiero che scende sulla destra;
anche questa è un antica mulattiera dove si possono ancora notare i tipici muretti
a secco.
Dopo circa 10 minuti di cammino tranquillo si giunge ad un tratto pianeggiante
detto “la riposata del morto”: nei tempi passati qui si riposavano i portatori delle
salme provenienti da Gavigno e diretti al cimitero di Cavarzano per la sepoltura.
A questo punto la discesa comincia a farsi accentuata e ci si avvicina al torrente.
Passati sotto ad un grande ciglio, detto “ciglio alla vacca”, siamo nei pressi della
Centrale. Superando il ponte si giunge ad un interessante esempio di restauro di
un edificio industriale di inizio secolo. Questa costruzione infatti nel 1921 fu
trasformata in centrale idroelettrica. Ancora oggi la costruzione è esistente ed è stata trasformata in una casa per la villeggiatura estiva.. Il luogo porta oggi il toponimo “La Centrale”.Proseguendo si arriva alla strada principale: a sinistra si raggiunge il “Peraldaccio”.